Papa Francesco fa 4 nuovi santi

I nuovi Santi “luci gentili” nel buio del mondo

Hanno camminato sulle strade della fede, superando prove ardue, donandosi nella preghiera e nell’assistenza agli ultimi, cercando per tutta la vita la verità che è Gesù. I cinque nuovi Santi, canonizzati oggi da Papa Francesco in Piazza San Pietro, mostrano il volto di una Chiesa capace di vivere nelle periferie esistenziali del mondo, una Chiesa che si fa tale in una casa semplice e una Chiesa santa nel quotidiano. Ogni tratto si sposa così con la storia e la vita del cardinale britannico Henry Newman, della Fondatrice delle Figlie di San Camillo suor Giuseppina Vannini, della Madre indiana Mariam Thresa Chiramel Mankidiyan, della brasiliana suor Dulce Lopes Pontes e della svizzera Margarita Bays.

Francesco, nell’omelia della Messa davanti a 50mila fedeli, suggerisce tre strade per disegnare il cammino della fede ispirandosi al brano del Vangelo di Luca nel quale si racconta la guarigione dei lebbrosi. Di loro ricorda “l’esclusione sociale” e il grido per attirare l’attenzione di Gesù. Un modo, spiega il Papa, per accorciare le distanze perché non è “chiudendosi in sé stessi e nei propri rimpianti” né pensare “ai giudizi degli altri” ma è necessario invocare il Signore che ascolta il grido di chi è solo.

Come quei lebbrosi, anche noi abbiamo bisogno di guarigione, tutti. Abbiamo bisogno di essere risanati dalla sfiducia in noi stessi, nella vita, nel futuro; da molte paure; dai vizi di cui siamo schiavi; da tante chiusure, dipendenze e attaccamenti: al gioco, ai soldi, alla televisione, al cellulare, al giudizio degli altri. Il Signore libera e guarisce il cuore, se lo invochiamo, se gli diciamo: “Signore, io credo che puoi risanarmi; guariscimi dalle mie chiusure, liberami dal male e dalla paura, Gesù”.

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